Lo stipendio in Marocco mensile netto medio nel settore pubblico è aumentato del 24,38% tra il 2010 e il 2020, passando da 6 550 DH a 8 147 DH che equivale a circa 750 euro secondo il cambio Euro dirham , il che rappresenta un aumento annuo medio del 2,21%. È quanto indica la relazione sulle risorse umane che accompagna il progetto di legge finanziaria (PLF) per anno 2021.
La stessa segnala che nel 2020 si è registrato un miglioramento dello stipendio medio mensile netto di circa l’1,84% rispetto al 2019, a seguito in particolare della rivalutazione degli stipendi dei dipendenti statali decisa nell’ambito della seconda tranche di aumenti in conformità all’accordo di dialogo sociale concluso il 25 aprile 2019 tra il governo e le parti economiche e sociali.
Lo stipendio in Marocco medio netto registrato
- Dipartimento di Giustizia 12.001 MAD
- Dipartimenti della Sanità 9 524 MAD
- Istruzione nazionale e istruzione superiore 9.203
- Dipartimento Economia e Finanze, 8.220 MAD
- Dipartimento Amministrativi e Interno 6.637 MAD
Per quanto riguarda la struttura dello stipendio medio mensile netto per gruppi di scale, si rileva che il personale dirigente classificato in scale inferiori o uguali a 6 riceve 4.919 DH contro 5.395 DH per il personale di vigilanza classificato in scale da 7 a 9. Per la categoria dei dirigenti e del personale dirigente (scala 10 e superiore), lo stipendio medio mensile netto è pari a 9.653 MAD.
Il rapporto afferma che l’8,54% dei dipendenti pubblici dello Stato riceve uno stipendio mensile netto compreso tra 3.000 e 4.000 DH, mentre quasi il 34,06% dei dipendenti pubblici riceve uno stipendio mensile netto pari o inferiore a 6.000 DH. Il 59,47% dei dipendenti pubblici riceve uno stipendio compreso tra 6.000 e 14.000 DH.
La stessa fonte indica anche che il salario minimo nella funzione pubblica ha subito importanti revisioni negli ultimi anni, passando da 1.885 DH nel 2010 a 2.800 DH nel 2011 per arrivare a 3.000 DH nel 2014 e a 3.258 DH nel 2020. Queste revisioni seguono le decisioni prese dal governo nel quadro delle varie sessioni di dialogo sociale.
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